Giuliano Vangi
Giuliano Vangi nasce nel 1931 a Barberino di Mugello. Studia all’Istituto d’Arte, come allievo di Bruno Innocenti, e in seguito all’Accademia di Belle Arti. Tra il 1959 e il 1962 si trasferisce in Brasile dove si dedica a studi astratti, lavorando cristalli e metalli quali ferro e acciaio. Le sue opere iniziano ad attirare l’attenzione pubblica: vince il Primo Premio al Salone di Curitiba, espone al Museo di San Paolo e partecipa ad una mostra itinerante negli Stati Uniti.
Nel 1962, dopo il suo rientro in Italia, Vangi recupera la figurazione, ricorrendo a quelle doti plastiche dalla straordinaria forza espressiva. Espone in molte sedi prestigiose in Italia e all’estero, tra cui la prima importante esposizione italiana a Palazzo Strozzi nel 1967. In seguito, dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti in Italia, continua a presentare le sue opere non solo in Europa ma anche in Giappone e negli Stati Uniti. Nel 2002 ottiene il Praemium Imperiale giapponese per la scultura e nello stesso anno, a Mishima, è inaugurato un museo a lui dedicato.
Vangi ha realizzato numerosi monumenti collocati in contesti prestigiosi, come la statua di San Giovanni Battista a Firenze, il Crocifisso ed il nuovo Presbiterio per la Cattedrale di Padova, il nuovo altare e ambone del Duomo di Pisa, Varcare la Soglia, la grande scultura in marmo al nuovo ingresso dei Musei Vaticani.
La sua opera ha come fulcro l’uomo, le sue sofferenze, i dolori, i dubbi, le certezze e le speranze; per Vangi l’arte è essenzialmente affermazione dell’esistenza. Questa attenzione solidale al dolore umano è esplosa alla fine degli anni ’50, durante il soggiorno in Brasile. I temi approfonditi in sud America sono rimasti fondamentali e caratterizzanti della sua produzione artistica. Le materie che l’artista utilizza variano a seconda di ciò che vuole esprimere: legni policromi, marmi e pietre in composizioni variegate, bronzi, luminose fusioni in nichel e avori.
Vangi muore il 26 marzo 2024.