Opera: Cattedrale di San Ciriaco
Modello architettonico
Modello architettonico
- Realizzato da
- Paolo Moresi
- Dimensioni
- 88 cm in altezza, 186 cm in profondità, 160 cm in larghazza; scala 1:33
- Tecnica
- assemblaggio
- Materiale
- legno, resine
- Spazio
- Ancona
Originale
- Data
- 1189 - 1263
- Periodo
- Romanico Gotico
- Dimensioni
- 57,27 m in profondità, 49,63 m in larghezza
- Materiale
- pietra bianca del Conero
- Luogo
- Ancona, Colle GuascoSi apre in una nuova finestra
Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.
Descrizione
“Per le strade non si cammina; ci si arrampica. Sono scale di corda e sartiami, sinché, è inutile, vi ritroverete sul piazzale di San Ciriaco come sulla coffa dell’albero più alto”, Dino Garrone, “Terra di Marche”.
Il modello dettagliato del Duomo di Ancona, costruito in legno, è abbastanza ampio, con una base di 186 x 160 centimetri ed è in sezione: il lato a sinistra dell’entrata presenta solo la base ed è rimovibile. Questo permette al visitatore di esplorare più agevolmente il lato destro con l’interno dettaglio fino al tetto e la parte interna retrostante l’ingresso.
Il modello rispecchia nel colore bianco il Duomo reale; solo i perimetri di taglio dove è stato sezionato sono marroni mentre la base sui cui poggia è verde scuro.
La facciata, che si innalza su una scalinata, è ben dettagliata. Divisa in tre parti, ha la parte centrale più alta delle laterali con un tetto a spiovente e una grande finestra circolare chiamata rosone, collocata sopra all’ingresso. L’ingresso è protetto da un piccolo portico a cuspide (protiro) sorretto da colonne: quelle anteriori si innalzano sue due famosi leoni accovacciati e con la bocca aperta.
Sul tetto interno del portico, realizzato da Giorgio di Como, si possono percepire i simboli dei quattro evangelisti; poi si incontrato una serie di archi che si susseguono sempre più piccoli fino al portale d’ingresso. Un secondo protiro più semplice si trova sul lato destro del braccio anteriore.
Percorrendo le mura esterne si nota lungo il perimetro la presenza di un’alternanza di strette aperture ad arco (monofore) e pilastri decorativi (lesene); in alto sono presenti file di piccoli archi ciechi, poco sporgenti chiamati archetti pensili. L’interno ci mostra la parte destra con il colonnato e la navata, l’altare sopraelevato e le scalinate che conducono alle cripte. Si può inoltre toccare metà della slanciata cupola, rifatta da Margaritone d’Arezzo nel 1270, che si innalza all’incrocio dei due bracci principali.
La chiesa è a croce greca, divisa in tre navate, con una cupola ce si erge su un tamburo dodecagonale. In stile romanico, con influenze bizantine ed elementi gotici, la chiesa raccoglie in sé tutte le trasformazioni di un lungo periodo di costruzione compreso tra il 1000 e il 1100.
La cattedrale sorge sul Colle Guasco, nel luogo in cui in origine era un tempio dorico dedicato a Venere Euplea, protettrice della navigazione (il cui modellino volumetrico è esposto). Su tali fondamenta venne innalzata nel secolo sesto una basilica a tre navate dedicata a San Lorenzo, dove nel 1017 furono trasferiti i corpi dei santi Marcellino e Ciriaco. Tra la fine del 1000 e la prima metà del 1200 la chiesa venne ampliata con l’aggiunta del transetto e un secolo dopo l’antico titolo di San Lorenzo venne sostituito da quello del vescovo e martire Ciriaco, patrono della repubblica marinara.
Approfondimenti: Video con Traduzione in LIS, Lingua dei Segni Italiana della cattedrale di San Ciriaco