Opera: Federico da Montefeltro

Rilievo da dipinto

Federico da Montelfeltro (copia in gesso)

Realizzato da
Istituto F. Cavazza Bologna
Dimensioni
47 cm in altezza, 36 cm in larghezza
Tecnica
modellazione, calco
Materiale
gesso alabastrino; traduzione tridimensionale
Spazio
Dipinti

Originale

Autore
Piero della Francesca
Data
1465 - 1472
Periodo
Rinascimentale
Dimensioni
66 cm in altezza, 47 cm in larghezza
Materiale
olio su tavola
Luogo
Firenze, Galleria degli UffiziSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Capitano di eserciti, chiarissimo di tutti ne’ tempi suoi; ma chiaro ancora, fra molte egregie virtù, per il patrocinio delle lettere”, Guicciardini.

La sezione dipinti del Museo Omero ospita una traduzione plastica in gesso in scala 1:1 del dipinto “Duca Federico da Montefeltro” di Piero della Francesca, realizzata dal Museo Tattile Anteros di Bologna.

La traduzione plastica permette anche alla persona non vedente di apprezzare forme e dimensioni del dipinto, che è un olio su tavola, pur essendo presenti alcune differenze rispetto all’originale.

Il duca è ritratto a mezzobusto volgendo allo spettatore solo il profilo sinistro; la sua figura si staglia su un paesaggio collinare che si snoda alle sue spalle. Il soggetto risulta molto più aggettante rispetto allo sfondo e la sua figura è interamente contornata da un sottosquadro, che permette alla mano di afferrare e seguire con sicurezza i confini della figura principale. Il duca indossa un alto copricapo; il profilo del viso è caratterizzato dal naso, la cui radice è mozzata, e dal mento sporgente.
Piero della Francesca aveva riprodotto meticolosamente anche altre particolarità del volto, come i nei sulla guancia e le rughe intorno alle labbra. Anche il paesaggio è descritto con grande minuzia, probabilmente derivata dall’influenza della pittura fiamminga: risultano ben identificabili gli alberi e le barche sul fiume. Tali dettagli sono stati trasposti anche sul rilievo, in dimensioni leggermente maggiori rispetto all’originale in modo da esser riconoscibili al tatto.

Il dipinto era stato concepito per formare un dittico con la tavola rappresentante la moglie, la duchessa Battista Sforza; sul retro del dittico invece i signori di Montefeltro erano rappresentati su dei carri trionfali.