Opera: Testa del Gattamelata
Copia di scultura
Copia
- Dimensioni
- 36 cm in altezza, 26 cm in larghezza, 32 cm in profondità; dettaglio
- Tecnica
- calco al vero
- Materiale
- gesso alabastrino
- Spazio
- Mimica del volto umano
Originale
- Autore
- Donatello
- Data
- 1447 - 1453
- Periodo
- Rinascimentale
- Dimensioni
- 340 cm in altezza, 390 cm in larghezza
- Materiale
- bronzo
- Luogo
- Padova, Piazza del Santo
Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.
Descrizione
“dolcezza dè suoi modi congiunta a grande furberia, di cui giovossi molto in guerra a uccellare e corre in agguato i mal cauti nemici e pel suo parlare accorto e mite dolce e soave”. Così Giovanni Eroli, in “Erasmo Gattamelata da Narni, suoi monumenti e sua famiglia” descrivere la personalità del suo conterraneo, soprannominato il Gattamelata. Erasmo da Narni (1370 – 1443), era un condottiero, prima al servizio della Chiesa e, poi dal 1434, al servizio della Repubblica Veneta.
Al Museo Omero è presente una copia del volto appartenente al ritratto equestre realizzato in bronzo da Donatello tra il 1447 ed il 1453 e collocato a Padova in Piazza del Santo. Il complesso scultoreo originale rappresenta un condottiero a cavallo a dimensioni naturali.
Erasmo è ritratto nella sua maturità: i capelli corti e ondulati lasciano scoperta la profonda stempiatura e il viso è solcato da rughe. Le arcate sopraccigliari sono aggrottate e sporgenti; gli zigomi pronunciati evidenziano occhi ben aperti e attenti; il naso è irregolare; le labbra sono serrate in una linea. L’intero volto esprime fierezza e determinazione. Il viso non viene idealizzato; Donatello ne evidenzia le imperfezioni ed i segni dell’età, ponendo cura nella rappresentazione di tutti i dettagli.
Erasmo era un personaggio benvoluto e popolare, considerato un condottiero pio e saggio. Donatello, nel ritrarlo, è riuscito a renderne sia la grandezza militare che le virtù umane; non rappresenta solo il condottiero vincitore, ma soprattutto il protettore della prosperità cittadina e della Chiesa. L’opera riveste particolare importanza perché rappresenta il primo monumento equestre di età rinascimentale: Donatello trasse ispirazione dai monumenti equestri di età romana per realizzarla.