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Certamente tutta la nostra attenzione e il nostro affetto va a Giuliano Vangi, che ci ha lasciato con pacatezza ed amore; una persona straordinaria e non solo un artista enorme. Ma il ricordo che ne fa Aldo Grassini si spinge oltre le definizioni artistiche, cogliendo il senso di tutta la sua opera. Molti anni di amicizia vera, che viene scandito con un calendario appassionato. Di Vangi resta tanto; resta quasi tutto; il suo messaggio è condannare il male per esaltare la positività dell’umano. La sua scultura, a volte atroce, crea però anche attimi di speranza e di affettiva realtà; così come raccontano alcune sue opere al Museo Omero: “Donna nel tubo” e “Lui e lei”.
Maria Chiara Andriello, responsabile Accessibilità – Rai Pubblica Utilità, rimarca come l’accessibilità nella comunicazione sia finalizzata a permettere a chiunque di poter comprendere il contenuto di un’immagine e di un suono. I servizi offerti consentono alle persone sorde di “decodificare” tutto ciò che è suono – e questo si fa attraverso i sottotitoli e la traduzione nella lingua dei segni – e alle persone cieche o ipovedenti di comprendere ciò che le immagini rappresentano e raffigurano – e questo si fa attraverso la tecnica dell’audiodescrizione -. Senza l’accessibilità diffusa, non ci potrà mai essere una vera inclusione.
Silvana Sperati, allieva e collaboratrice di Bruno Munari, presidente dell’omonima Associazione, ne enfatizza il ruolo di eterno ricercatore, didatta, creatore, semplificatore. Pur nella iperattività o frammentarietà del suo fare, fu pittore, grafico, designer, scultore, scrittore, filosofo il suo punto fermo, la piattaforma di ogni creatività e azione artistica, fu il concetto di laboratorio. Un metodo, un messaggio e una prassi che ha offerto prima di tutto ai bambini “mai considerati alla stregua di vasi da riempire ma come persone che possono avere straordinari accessi alla conoscenza. Per gli adulti è troppo difficile poiché hanno troppi preconcetti.” Uno straordinario Munari, sorridente e felice, propose con il laboratorio un nuovo stile e metodo per educare le generazioni future alla promozione del pensiero creativo, affinché si formassero individui capaci di comprendere l’arte: Ancora oggi la proposta Munari è fonte d’ispirazione ed esempio per le sezioni didattiche di molti musei a livello internazionale.
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Questo numero è disponibile in inglese (PDF, 300KB), traduzione di Lorenzo Bontempi e in spagnolo (PDF, 311KB), traduzione Elisabetta Paolozzi.
Sede della redazione e della direzione:
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina da Chio 28 – Ancona.
Editore: Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero ODV-ETS.
Direttore: Aldo Grassini.
Direttrice Responsabile: Gabriella Papini.
Redazione: Monica Bernacchia, Andrea Sòcrati, Annalisa Trasatti, Massimiliano Trubbiani, Alessia Varricchio.
Voce: Luca Violini.