Handy Signs, l’assistente LIS a portata di mano.  Nessuna barriera tra Sordi e udenti.

di Emanuele Chiusaroli e Laura De Negri, ideatori di Handy Signs.

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La LIS, Lingua dei Segni Italiana, è una lingua a tutti gli effetti con una grammatica, una sintassi e un lessico proprio. La LIS nasce dalla comunità Sorda, con diverse origini, ed è un patrimonio culturale e linguistico ricchissimo. Le Lingue dei Segni hanno radici antiche e si sviluppano separatamente dalle lingue parlate: esistono da sempre, se ne trovano tracce negli scritti spagnoli, francesi e se ne trova conferma con William Stokoe negli Stati Uniti.

La diffusione in Italia è legata alla storia della comunità Sorda (rif. Virginia Volterra), tramite istituti speciali e famiglie sorde, educazione, istituzioni ed associazioni (Ente Nazionale dei Sordi, Europe Union Deaf, World Federation Deaf), e grazie alle battaglie per il riconoscimento dei diritti umani e linguistici delle persone Sorde a partire dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Dichiarazione dei diritti delle persone con Disabilità.

La LIS si compone di otto parametri manuali e non:

  • configurazione: una forma assunta da una mano o due
  • movimento: esecuzione dinamica di una configurazione
  • luogo: spazio ove si esegue il segno
  • orientamento: dipendente dal palmo della mano
  • sguardo: riferimenti visivi e/o locali
  • espressione facciale: composta dagli impersonamenti e dalle tonalità
  • labializzazione: suddivisa a sua volta in immagini di parole prestate e composizioni orali speciali
  • postura del busto: per indicare gli spazi concettuali, e quelli temporali

Una lingua viva

La LIS è una lingua visivamente affascinante che permette la piena comprensione a chiunque la apprenda, con la stessa possibilità di rispondere “concettualmente” ossia per concetti: i segni infatti, espressivi e fluidi, sono sia iconici che sistematici oppure arbitrari.

È importante per i Sordi supportare la promozione della lingua dei segni al fine di favorire lo sviluppo di una società più inclusiva ed accessibile per tutti, includendo anche le persone udenti, perché permetterebbe loro un’elasticità espressiva anche basata su schemi concettuali anziché su singole parole: la LIS infatti regala il talento di cogliere più in profondità i dettagli e gli stati emotivi contenuti nel discorso o nella narrazione. Dietro questa lingua c’è anche la Comunità Sorda che la usa e la promuove, per i diritti di comunicazione e di cittadinanza inclusiva, e la Cultura Sorda, che rispecchia i valori e le tradizioni in comune tra di loro, richiamando anche tanti aspetti sociologici del Deafhood, secondo la definizione di Paddy Ladd che si può tradurre come “lo stato dell’essere sordo”, consapevolmente sordo, riconosciuto come tale anche dall’esterno.

Spesso la conoscenza e l’uso quotidiano della LIS viene scambiato per una scarsa conoscenza dell’italiano o della difficoltà di interloquire con una persona udente: in realtà con la Lingua dei Segni le informazioni vengono comunicate e percepite visivamente, permettendo una comprensione concettuale più immediata. Rispetto all’italiano che è una lingua parlata “sequenziale”, la lingua dei segni è invece un canale multimodale che rende la comunicazione espressiva e ricettiva attraverso modalità naturali di espressione visuale.

Il modello ideale di “accessibilità” per le persone Sorde varia da soggetto a soggetto: servizi di interpretariato LIS/Italiano, sottotitolazione e trascrizioni, siti web più inclusivi e corsi di sensibilizzazione rivolti a tutti ma soprattutto agli udenti. Sul fronte dell’accessibilità negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi importanti ma c’è ancora tanto da fare, se pensiamo che la LIS è stata riconosciuta come lingua ufficiale della Repubblica Italiana solo nel 2021 e a tutt’oggi il personale qualificato sulla LIS (interpreti LIS, assistenti alla comunicazione, educatori LIS) è ancora carente sia nel settore privato sia nella Pubblica Amministrazione, dove invece la legislazione impone precisi obblighi di accessibilità “fisica, sensoriale e digitale” per tutti i servizi rivolti al pubblico e verso tutti i cittadini, in particolare per le categorie più fragili.

Nella stragrande maggioranza degli uffici dove si forniscono servizi al cittadino/utente, sia sul fronte privato (Banche, Poste, esercizi commerciali) che sul fronte della PA c’è totale carenza di soluzioni adeguate alla comunicazione con una persona Sorda, e ancor meno sono presenti servizi di interpretariato LIS, nonostante le raccomandazioni nazionali, europee ed internazionali, e questo stato delle cose non permette la piena autonomia del cittadino/utente Sordo nel fruire di servizi per sé e più in generale nella relazione con il “mondo” degli udenti.

Handy Signs, l’assistente LIS a portata di mano

È proprio in questo contesto che nasce Handy Signs, la prima app digitale che traduce la LIS in italiano scritto e parlato grazie all’Intelligenza Artificiale, per migliorare l’accessibilità dei servizi per i cittadini Sordi e facilitare la comunicazione tra Sordi e udenti.

L’idea di Handy Signs nasce più di dieci anni fa quando Emanuele Chiusaroli ha co-fondato E-lisir, una delle prime startup che fornivano servizi di video-interpretariato LIS online. Grazie a quell’esperienza Emanuele è entrato in contatto con la comunità Sorda di Roma e ha iniziato ad appassionarsi ai temi della Lingua dei Segni e della comunicazione visuale: l’intuizione, quasi “visionaria” per lo stato della tecnologia nel 2014, fu quella di voler realizzare un servizio di accessibilità in LIS non tramite interpreti “umani” bensì grazie all’Intelligenza Artificiale. Nel 2019 poi l’incontro con Laura De Negri; Flavio Marsili e Giuseppe Soccodato ha dato un nuovo impulso al progetto e grazie ai progressi della IA nel campo del riconoscimento di immagini/computer vision è stato possibile realizzare il primo prototipo e validare la fattibilità tecnologica della soluzione.

La User eXperience di Handy Signs è stata progettata grazie al confronto con la stessa comunità Sorda: in breve, quando un Sordo “segna” in LIS di fronte alla videocamera di un telefono o tablet, l’applicazione riconosce i Segni e li traduce in tempo reale in italiano tramite sottotitoli a display e “voce” riprodotta dall’altoparlante: Handy Signs “parla” al posto del Sordo. Viceversa, quando la persona udente parla, il dialogo viene trascritto in sottotitoli a display realizzando così una comunicazione a due vie più inclusiva e immediata, in grado di mettere nella propria zona di comfort sia il Sordo che l’interlocutore udente.

Handy Signs già oggi è commercializzato come SaaS per le Aziende e le PA che intendono rendere più accessibili e inclusivi i propri servizi al cittadino ed entro il 2025 sarà disponibile per tutti, Sordi e udenti, come App sui principali store digitali e sul sito Handy Signs. I primi casi d’uso di interesse immediato sono state le banche, per l’accessibilità delle consulenze finanziarie in filiale, e la Sanità per facilitare la comprensione fra il medico e il paziente Sordo; subito a ruota è poi emerso un interesse per l’applicazione in ambito museale e culturale, al fine di rendere più accessibili i servizi di biglietteria e accoglienza e soprattutto per migliorare la fruibilità delle spiegazioni da parte dei visitatori Sordi e facilitare la comunicazione con gli educatori museali e le guide turistiche.

Nessuno è lasciato indietro

E il futuro, cosa ci riserva? Sembra quasi retorica sostenere che il meglio debba ancora venire, ma guardiamo per un momento a qualche fatto oggettivo almeno su tre dimensioni: legislazione, sostenibilità e tecnologia.

Dopo il riconoscimento della LIS nel 2021 sono state promulgate nuove norme (tra cui il DL-Decreto Legge n. 222 del13/12/2023) che puntano a realizzare di fatto i diritti all’accessibilità e all’inclusione per tutte le categorie di cittadini, non solo i disabili; sul fronte della sostenibilità la SFDR “Sustainable Finance Disclosure Regulation” è una pietra miliare per l’integrazione degli obiettivi ESG (Environment, Social, Governance) all’interno dei Bilanci di Sostenibilità delle Aziende che è destinata ad estendersi progressivamente dai soggetti di interesse pubblico verso tutte le imprese; infine per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, dopo l’inevitabile entusiasmo per le enormi opportunità offerte dai Large Language Model (LLM o Transformer come chatGPT), e forse anche grazie all’effetto di trascinamento creato da quelle tecnologie, si stanno affermando dei nuovi modelli di Machine Learning più “verticali”, focalizzati su casi d’uso specifici e basati su dati certificati e affidabili, raccolti ed elaborati nel rispetto delle regole UE sulla protezione dei dati.

Se mettiamo insieme queste tre macro-tendenze non possiamo non essere ottimisti verso un futuro in cui la tecnologia sia posta al servizio dell’essere umano, e non viceversa, per costruire una società sempre più accessibile ed inclusiva in cui, finalmente, nessuno sia lasciato indietro.