In occasione dei festeggiamenti per i primi 25 anni del Museo.
Il 29 maggio 2018 il Museo Tattile Statale Omero ha compiuto i suoi primi 25 anni con una serie di festeggiamenti, inclusa la giornata speciale del 24 maggio, in cui ha invitato amici, collaboratori e autorità che nel tempo hanno contribuito alla concretizzazione dell’idea dei suoi fondatori, Aldo Grassini, attuale Presidente del Museo, e di sua moglie Daniela Bottegoni.
1985: l’idea
Idea nata nel 1985 che ha trovato il suo primo sostegno in Rosa Brunori Ciriaco, già dirigente della Regione Marche all’Assessorato Servizi Sociali, per la quale la realizzazione del Museo Omero rappresenta “un diritto costituzionale”.
Ricordando il suo primo incontro con Aldo Grassini la Brunori dice: “Venne a presentarmi quest’idea che lui stesso, ancora oggi, definisce folle, inedita. Probabilmente allora lo era davvero.”
1993: l’inaugurazione
Fabio Sturani, allora Assessore ai lavori pubblici del Comune di Ancona, ha ricordato l’accelerazione, data dalle imminenti elezioni comunali, all’inaugurazione del Museo avvenuta in tempi strettissimi il 29 maggio del 1993 presso l’allora scuole elementari Antognini.
1999: il museo diventa Statale
L’onorevole Eugenio Duca ha ripercorso l’iter della legge che ha reso Nazionale il Museo con la Legge numero 452 del 25 novembre 1999: “3 minuti e 30 per approvare la legge che ha reso il Museo Omero statale all’unanimità: un record per il Parlamento italiano!”.
Aldo Grassini e Daniela Bottegoni hanno ricordato l’impegno costante e il lavoro del compianto Roberto Farroni che ha diretto e fatto crescere il Museo dal 2002 al 2011 preparando il suo trasferimento dalle scuole medie Donatello alla prestigiosa sede della Mole Vanvitelliana.
2012: il trasferimento alla Mole Vanvitelliana
Mariagrazia Conti funzionaria comunale responsabile del Museo fino al 2002 ha sottolineato così la valenza di questa sede: “Lo spazio che ci ospita è un luogo che è stato costruito come lazzaretto, quindi per l’esclusione. Adesso, in realtà, viviamo pienamente l’inclusione più totale, quindi mi pare, non solo che siano stati fatti dei passi avanti, ma anche che si possano vivere e reinterpretare gli spazi in maniera diversa, dall’esclusione all’inclusione.”
L’importanza del Museo per l’Unione Italiana Ciechi lo esplicita Armando Giampieri del Comitato di Direzione del Museo: “Qui c’è una parola d’ordine nuova: “vietato non toccare”. È una rivoluzione nel mondo dell’arte, alla quale nessuno aveva pensato. […] Aldo ha messo in campo tutte le sue energie e le sue forze per creare nella nostra città questo gioiello di carattere culturale, questo prezioso contenitore, questo scrigno di cose belle che fanno sì che Ancona possa avere questa luce”. Sono intervenuti anche altri protagonisti come per l’Unione Italiana Ciechi sezione di Ancona, Andrea Cionna, il presidente, e Andrea Cinti; le prime volontarie del Museo Omero, come l’allora quindicenne Simona Rossi, dell’onorevole Carlo Ciccioli e il Sindaco Valeria Mancinelli che ha aperto il tavolo augurando “Buon compleanno Museo Omero…in attesa delle nozze d’oro tra il museo e la città di Ancona”.
Durante l’incontro sono state lette inoltre le lettere arrivate da altre autorità
L’encomio di Antonio Lampis, l’allora Direttore Generale Musei del Mibact
Con la presente desidero esprimere alle SS.LL. il mio vivo apprezzamento e il mio personale encomio per aver realizzato, nel corso del venticinque anni trascorsi dalla istituzione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un polo dì cultura unico al mondo, luogo di integrazione e dì condivisione,
rendendo reale la possibilità, anche per le persone con esigenze specifiche, di vivere e di emozionarsi al museo.
Le SS.LL. hanno dimostrato non solo notevoli capacità professionali e organizzative, ma anche una rara dedizione e un profondo senso del dovere, doti offerte senza riserve, oltre il necessario ed il dovuto, dedicate alla pedagogia del patrimonio, alla didattica delle arti, all’estetica e alla più ampia accessibilità delle collezioni museali.
La visione di un approccio tattile ai capolavori del Museo “Omero” rappresenta, di fatto, una strategia di fruizione oggi molto apprezzata da tutte le categorie di visitatori, ed in particolar modo dalle giovani generazioni, che trovano nell’esperienza multisensoriale un nuovo modo di avvicinarsi all’arte e alla cultura. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno consentito, con la loro collaborazione e le loro energie, qualificate e fruttuose, di realizzare una esperienza tanto innovativa quanto straordinaria, in ambito nazionale ed internazionale.
L’encomio di Antonio Lampis, Direttore Generale Musei del Mibact (2018)
I saluti di Peter Aufreiter, l’allora Direttore del Polo Museale delle Marche – Mibact
Carissimo Professore,
rimango, ogni volta, davvero meravigliato per l’immenso lavoro che state svolgendo, giunto quindi al 25° dall’inaugurazione del Museo. Vi ringrazio per l’entusiasmo e l’energia con cui portate avanti le numerose iniziative, che si distinguono oramai anche a livello internazionale.
La senatrice Luciana Sbarbati, relatrice della Legge che ha reso il Museo Omero Statale
Carissimo Aldo, grazie per il gradito invito alla rievocazione dei 25 anni dall’inaugurazione del Museo Omero. Grazie soprattutto a Te e a quanti ci hanno lavorato e a chi ci ha creduto oggi il Museo Omero è una grande opportunità culturale e non solo per il nostro paese, ma anche per l’Europa. Nelle tappe che ricorderai di questo cammino c’è anche il mio piccolo passo, sempre da Te sostenuta e con l’appoggio costante e convinto del collega Eugenio Duca. Siamo stati una bella squadra e io sono molto felice di essere stata relatrice della proposta di legge, nonché di averne riproposto il rifinanziamento.
La giornata si è conclusa con la proiezione di un video collage con i saluti da parte dei volontari e collaboratori del Museo.