Giorgio De Chirico
Giorgio De Chirico nasce a Volos, in Grecia, nel 1888. Grazie al supporto del padre, prende le prime lezioni di disegno da un pittore e in seguito si iscrive al Politecnico di Atene. Nel 1906, dopo la morte del padre, si trasferisce a Monaco di Baviera con la madre e il fratello per continuare gli studi. In questo periodo mostra un grande interesse per l’arte visionaria dei simbolisti, la filosofia e la letteratura.
Tornato in Italia nel 1910, soggiorna a Firenze e Torino. Dipinge le prime opere in cui iniziano a emergere i tratti salienti della sua arte, la pittura metafisica, che anticipa molti aspetti di movimenti come il dadaismo e il surrealismo.
Nel 1911 giunge a Parigi e al 1912 risale la sua prima partecipazione a una mostra, il Salon d’Automne. Negli anni successivi espone ripetutamente alcune sue opere presso importanti esposizioni, riscuotendo un buon successo da parte della critica. Si fa notare da nomi di spicco come Pablo Picasso, Georges Braque, Guillaume Apollinaire. Conosce inoltre il suo primo mercante, Paul Guillaume.
Nel 1915, De Chirico torna in Italia insieme al fratello per arruolarsi e viene trasferito a Ferrara. Nel 1917, trascorre qualche mese presso l’ospedale psichiatrico della città a causa di disturbi nervosi. Ciò gli consente di continuare a dipingere e di mantenere contatti con l’ambiente parigino. Il paesaggio urbano ferrarese influenza fortemente il suo stile, fatto di scenari irreali e misteriosi, atmosfere sospese, piazze semplici e spoglie, visioni architettoniche, oggetti reali accostati in modo innaturale e insolito. A questo periodo risalgono opere come Le muse inquietanti, Ettore e Andromaca, Il grande metafisico.
Negli anni del primo dopoguerra, l’arte di De Chirico manifesta un interesse per il disegno e per la tecnica degli artisti rinascimentali. A metà anni ‘20 avvengono l’abbandono del rigore della pittura metafisica e la rottura con i surrealisti, che inizialmente lo avevano riconosciuto come maestro.
Nel 1938 fa rientro in Italia dopo alcuni anni in America e in seguito torna di nuovo a Parigi. Trascorre gli anni della Seconda guerra mondiale a Firenze, ospite dell’amico antiquario Luigi Bellini, e inizia a realizzare sculture in terracotta. Nel 1944 si trasferisce definitivamente a Roma.
A fine anni ‘60 comincia a creare alcune sculture in bronzo. Trascorre gli ultimi anni di vita continuando a dedicarsi alla pittura, rielaborando e reinterpretando i soggetti della sua arte con atmosfere più serene rispetto a quelle della prima metafisica.
Nel 1970, a Milano, si svolge un’importante mostra antologica dell’artista.
De Chirico muore a Roma nel 1978.