Nado Canuti
Nado Canuti nasce a Siena nel 1929. A soli 14 anni, aderisce alla lotta per la Resistenza. Nel dopoguerra si trasferisce a Milano e, da autodidatta, si impegna in campo artistico diventando un affermato scultore. Nel 1950, incoraggiato da amici, tra cui Mino Maccari, Fortunato Bellonzi e Pier Carlo Santini, esordisce come pittore e dal 1966 si dedica principalmente alla scultura, alla grafica e all’arte orafa.
Negli anni ’60 il suo linguaggio plastico si definisce in una stilizzazione di ascendenza espressionista; la sua scultura avanza poi sempre più verso la sintesi astratta ricercando il rigore della linea, l’essenzialità compatta, liscia e geometrica delle forme. Le tecniche e i materiali che usa sono vari: il cemento fuso, scalpellinato e liscio, il marmo, l’alpacca, l’argento e soprattutto il bronzo. I soggetti preferiti si possono definire come forme assemblate per incastri, scomponibili e mutabili.
Le sue opere figurano in musei italiani e stranieri, in numerose collezioni pubbliche e private ed in chiese e santuari. Ha realizzato opere monumentali di grande significato artistico e culturale in Italia e all’estero e monumenti alla Resistenza ed ai Caduti in varie città italiane.
Partecipa alla IX e X Quadriennale d’Arte a Roma con sala personale e dal 1959 ha tenuto oltre 70 mostre personali e 150 collettive in Italia, Germania, Francia, Svizzera, Nord Europa, Stati Uniti, Messico, Giappone, Kenya ecc. Significative, nel 2001 la grande mostra a Palazzo Reale di Milano e, nel 2002, quella al Museo Tadini di Lovere.