Sanzio Blasi
Scultore e autore di opere letterarie, Sanzio Blasi nasce ad Ancona nel 1895. Rimane legato profondamente alla sua terra e alla sua città, dove riveste diverse cariche pubbliche.
Dopo la partecipazione alla Prima guerra mondiale, negli anni ’30 inizia ad esporre in Italia e all’estero: dalla Mostra Nazionale di Firenze a quella della Dalmazia, dalla terza quadriennale d’Arte di Roma alla trentacinquesima Mostra Galleria di Roma fino alla ventitreesima Biennale di Venezia del 1940.
La morte del figlio Gustavo nella Seconda guerra mondiale lo affligge per sempre, ma gli è di ispirazione nell’attività artistica e nell’impegno sociale. Fra le opere di questo periodo la Vittoria Alata in marmo di Carrara, vincitrice della gara per le sculture destinate alla Casa del Mutilato di Ancona (oggi sede del Consiglio Regionale delle Marche); le opere nel cimitero dei Polacchi di Loreto, la Pietà nella chiesa di San Domenico. Fin dal 1956, anno di nascita del Premio Marche, è tra gli organizzatori della manifestazione. Nel 1969 inaugura a San Marino il monumento dedicato all’architetto Donato Bramante.
Nell’ultimo arco della sua vita partecipa a premi e mostre, fra cui la nona Quadriennale d’Arte di Roma e la Mostra d’Arte Contemporanea delle Province di Ancona e Macerata a Düsseldorf-Mettmann.
Benché preso da una lenta malattia, continua a lavorare incessantemente usando materiali come creta, plastilina, bronzo, marmo, cera, gesso. Realizza medaglie, statue e numerosi ritratti di bambini e adulti.
Autore illuminato, Blasi scrive articoli sull’agricoltura, sulla caccia, sull’arte, sulla società. Tra i suoi libri: “Dolci Ricordi di Caccia” (1951), tre edizioni di “Tempi Sereni”, “Terra Marchigiana” (1970), “Da Capedemonte al Guasco” (1972).
Muore nel 1972 all’età di 77 anni.