Opera: Della santa natura il Santo
Scultura originale
Originale
- Autore
- Vittorio Morelli
- Data
- 1928
- Periodo
- Novecento
- Dimensioni
- 42 cm in altezza, 30 cm in profondità
- Tecnica
- scultura, levigatura, lucidatura
- Materiale
- pietra di Trani
- Spazio
- '900 e Contemporaneo
Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.
Descrizione
“La scultura di Morelli rimane ininterrottamente caratterizzata da una raffinata maestria compositiva e da un modellato espressivo, incisivo o vivace, sapientemente giocato tra la luce e l’ombra, con finitezze non di rado pittoriche, tali da donarci opere preziose e ritratti indimenticabili”, Massimo Di Matteo, “Omaggio a Vittorio Morelli”.
Vittorio Morelli ha scolpito questa scultura in pietra di Trani nel 1928. Il volto di San Francesco emerge da un blocco di pietra ruvida e grezza, alto 42 centimetri.
Il viso del Santo, ritratto da anziano, è allungato e scavato, con zigomi molto pronunciati. Gli occhi, incavati, privi di iride, sono ben aperti e fissi verso l’infinito. Paiono rivolti verso l’alto quasi a rispondere ad una chiamata divina. Quest’apertura quasi forzata innalza le arcate sopraciliari e acuisce la formazione di profonde rughe ondulate sulla fronte; anche la pelle ai lati del naso e intorno alle orbite appare segnata dal tempo. Il naso è leggermente bitorzoluto, la bocca quasi invisibile a causa dei baffi che coprono il labbro superiore, mentre il pizzetto va a fondersi con la pietra grezza che occupa la parte inferiore del blocco. Sul capo emerge un’aureola metallica semicircolare, ben percepibile al tatto grazie alla variazione di materiale.
Il viso risulta particolarmente intenso ed espressivo: lo scultore ha cercato di rendere tangibile la sofferenza ascetica del Santo, ma anche la sua fede, come si può percepire dallo sguardo rivolto verso l’alto. Al tatto la percezione è di una superficie ruvida, che diventa più liscia sul viso, levigato fino ad apparire lucido. Il linguaggio di Morelli non è sempre realistico e mostra alcuni rimandi al primitivismo giottesco e alla tradizione rinascimentale italiana. A partire dagli anni ’20 la retorica celebrativa tipica dell’arte di stato lo influenza notevolmente.
L’artista è sempre stato estremamente legato ad Ancona, sua città d’origine, per cui ha progettato numerose opere artistiche e architettoniche, tra le quali la statua di Pinocchio nell’omonimo quartiere. Scultore, disegnatore, architetto, Morelli è stato un artista poliedrico, che non ha mai voluto dissociare l’arte dall’impegno civico.