Opera: Presenza archetipa (Lucy)

Scultura originale

Presenza archetipa (Lucy)

Originale

Autore
Tiziana Felicioni
Data
1996
Periodo
Novecento
Dimensioni
43 cm in altezza, 76 cm in larghezza, 40 cm in profondità
Tecnica
fusione, patinatura
Materiale
bronzo
Spazio
'900 e Contemporaneo

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“I volti e le fattezze delle statue sono privi di ogni particolarità individualizzante, infatti non riconducono la mente ad una persona determinata e non sono gravati da connotati realistici, ma evocano l’ideale classico di armonia e quieta grandezza”,  Fondazione Ignazio Silone.

“Presenza archetipa” è una scultura in bronzo realizzata da Tiziana Felicioni nel 1996 e concessa temporaneamente in comodato d’uso al Museo Omero. Raffigura un corpo femminile sottile, semidisteso, elegante (misura 76 cm in lunghezza).

La donna, vestita solo con un attillato body, è seduta con le lunghe gambe distese, il busto proteso in avanti, le mani a terra, le braccia piegate dietro. La gamba sinistra è leggermente piegata così da poggiare il piede a terra; la gamba destra abbandonata e divaricata ha la pianta del piede rivolta all’interno. Le mani, sottili e aperte, poggiano sul basamento, appena dietro le natiche. Il tronco è flesso in avanti e ruotato a sinistra, formando cosi una linea curva accentuata, in contrasto con le linee spezzate e dure degli angoli formati dal piegamento degli arti.

La testa segue la rotazione del busto a sinistra, dando l’impressione che la donna si stia girando perché richiamata da qualcosa. La testa, ovoidale, presenta un volto dai lineamenti puliti: bocca chiusa dalle labbra carnose, naso sottile e regolare, sopracciglia arcuate e sottili su occhi semiaperti. La mimica non sembra suggerire alcun sentimento. I capelli sono raccolti in una coda dalla forma elicoidale, che sembra raccogliere tutta l’energia che il corpo produce e lasciarla andare, libera, nello spazio circostante.

Questa figura femminile dalle lunghe membra affusolate, un’affascinante torsione del corpo e la testa di piccole dimensioni innestata su un lungo collo ricorda, nella sproporzionata lunghezza degli arti e nel suo virtuosismo, l’arte manierista del tardo Cinquecento, in particolare Giambologna nella scultura e Parmigianino nella pittura.