Opera: Ritratto di Giancarlo Galeazzi
Scultura originale
Originale
- Autore
- Sanzio Blasi
- Data
- 1939
- Periodo
- Novecento
- Dimensioni
- 47 cm in altezza, 30 cm in larghezza, 21 cm in profondità
- Tecnica
- fusione, patinatura
- Materiale
- bronzo
- Spazio
- Deposito
Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.
Descrizione
La scultura, in bronzo, raffigura il ritratto a mezzo busto in dimensioni reali di Giancarlo Galeazzi, un giovane anconetano deceduto a causa di incidente stradale: in memoria della sua morte, i parenti contribuirono alla costruzione di parte dell’Ospedale Salesi di Ancona, dove questo ritratto scultoreo era collocato.
Il bronzo dell’opera è rivestito da una patina naturale dal colore verde intenso e scuro, quasi a voler sottolineare la tragicità del fato che strappò la vita al giovane; Sanzio Blasi sembra qui voler ricostruire l’apparenza materiale che caratterizzava il giovane, comunque idealizzata, pensata e filtrata attraverso la propria anima. Il ritratto, sia in pittura che in scultura, si rivela quasi sempre una sorta di transfert da parte di chi lo opera: sembra quasi che lo scultore, invocando l’anima irrequieta, sia riuscito a materializzare la forma appartenuta al giovane, per poi averla colmata del suo sentimento, del suo sentire il dramma. Appare così il busto di un giovane vestito di giacca, i cui capelli mossi naturalmente da una leggera brezza incorniciano un volto ovale, dai lineamenti regolari, marcato da una espressione serena e malinconica insieme, come chi ha dovuto accettare suo malgrado una sentenza piovuta dall’alto.
Il suo sguardo è perso, è vuoto: mancano i globi oculari degli occhi, quindi involucro vuoto fatto di apparenza materiale, dove è l’anima a parlare. Le superfici, quasi a marcare il grido soffocato del giovane, sono instistentemente lisce, drammaticamente tirate a lucido, come a definire un lieve, vellutato ma freddamente vivo senso tattile della memoria.