Opera: Timor
Oggetto di Design
Originale
- Spazio
- Collezione Design
- Designer
- Enzo Mari
- Azienda
- Danese
- Data
- 1974
- Periodo
- Novecento
- Produzione
- attualmente in produzione
- Dimensioni
- 18 cm in altezza, 9 cm in larghezza, 16 cm in profondità
- Materiale
- ABS (Acrilonitrile butadiene stirene) e polietilene in fogli stampato
- Sezione
- abitare, lavorare
- Premi
- Enzo Mari ha vinto 4 volte il Compasso d'Oro
Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.
Descrizione
Mari “è profondamente convinto – idea che svilupperà poi pienamente nel suo manuale ‘Autoprogettazione?’ del 1974 – che soltanto agendo coscientemente sulle cose, misurandole, conoscendole, correggendole da sé, l’uomo può possederle davvero”, Chiara Alessi.
Proprio da questa convinzione nasce l’idea di Timor il calendario perpetuo da tavolo, progettato da Enzo Mari nel 1974 e prodotto da Danese. Questo calendario, alto 18 centimetri, si ispira alla segnaletica ferroviaria, ritenuta da Mari molto efficace nel fornire informazioni a colpo d’occhio.
Si compone di due elementi: la struttura, a forma di L capovolta in ABS nero, e il gruppo di fascette mobili in PVC bianco. Le fascette sono di quattro lunghezze: le più corte riportano in nero le cifre per comporre il numero del giorno, le più lunghe l’abbreviazione del nome del giorno e quella del mese. Per comporre la data basta ruotare intorno a un perno le fascette necessarie e appoggiarle all’asse orizzontale della L capovolta (lungo 9 centimetri).
A differenza dell’ABS (Acrilonitrile butadiene stirene), un materiale plastico resistente a impatti, usura e calore, nonché gradevole al tatto, il PVC (Polivinilcloruro) è un materiale plastico più flessibile che permette la produzione di elementi di spessore molto sottile.
Nella sua estrema semplicità questo oggetto, ancor oggi prodotto da Danese usando solo il bianco e il nero, nasconde in realtà numerosi significati. “Mari ha infatti in mente il calendario, ossia l’oggetto che più di tutti è sintesi dell’ossimoro del nostro rapporto perverso col tempo finito che abbiamo su questa terra e cioè dal fatto che mentre ne contiamo lo scorrere inesorabile abbiamo persino il coraggio di sprecarlo: ogni anno il calendario va buttato e ricomprato, anche senza aver fatto molto per usarlo, si è consumato da sé”, Chiara Alessi.
Audio racconto: parole di Chiara Alessi, voce Gianluca Paliotti
Timor calendario – durata 0:34
Biografia sonora dell’oggetto a cura di Paolo Ferrario
Approfondimenti: Timor sul sito Danese.