di Micaela Antonucci, Prof.ssa di Storia dell’Architettura, Università di Bologna.
Negli ultimi decenni il tema dell’accessibilità è stato il motore di una profonda rivoluzione che ha portato un cambio di paradigma nella società, focalizzando in particolare l’attenzione sui diritti delle persone con disabilità. La cultura è uno dei molti contesti in cui si declina l’accessibilità, ma fra tutti è forse uno dei più cruciali, per la centralità che riveste nella crescita dell’individuo e della società. Ciononostante, il livello di istruzione superiore delle persone con disabilità continua ad essere largamente inferiore rispetto a quello dei normodotati.
Il progetto “In-VisiBLe” (Inclusive and Innovative learning tool for Visually Impaired and Blind people), finanziato dal programma europeo Erasmus+ (project code 2021-1-IT02-KA220-HED-000031139) e coordinato dall’Università di Bologna, si propone di rispondere a questa esigenza di inclusione, concentrandosi sulla disabilità visiva: l’obiettivo è dare un supporto agli ipovedenti e non vedenti nell’accesso all’istruzione e alla fruizione culturale in particolare nell’ambito che – sin dalla sua definizione – sembra escluderli senza rimedio: le cosiddette arti “visive”.
Una vera didattica “inclusiva” non dovrebbe essere incentrata unicamente sull’insegnamento agli studenti con disabilità visiva da parte di docenti dedicati o corsi speciali; al contrario, l’educazione, in particolare quella superiore, dovrebbe essere la “scuola di tutti”, offrendo pari opportunità di apprendimento.
Per rendere possibile questo obiettivo, è fondamentale creare una connessione tra il mondo dell’università e la società civile, stabilendo collaborazioni con musei e istituzioni culturali, organizzazioni ed enti per i ciechi, stakeholders e policy makers negli ambiti dell’educazione e dell’inclusione.
Per questo motivo, il partenariato del progetto si compone di tre atenei (Università di Bologna, Italia; Yedetepe University, Turchia; Akademia Humanistyczno-Ekonomiczna w Łodzi, Polonia), un ente di ricerca (Information Technologies Institute of Centre for Research and Technology Hellas, Grecia), un ente pubblico per l’assistenza ai non vedenti (Center for Education and Rehabilitation for the Blind, Grecia) e il Museo Omero di Ancona, che ha portato con la sua trentennale esperienza un contributo fondamentale.
In-VisiBLe ha inoltre stabilito numerose collaborazioni con dei Partner Associati, tra i quali l’Unione Italiana Ciechi, l’Istituto Cavazza di Bologna, il MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e molti altri.
Come l’inclusività cambia la didattica
Il progetto, iniziato il 1 febbraio 2022, sta implementando Moduli didattici inclusivi di Storia dell’Architettura accessibili sia agli studenti normodotati che agli studenti con disabilità visiva, attraverso una serie di metodi e strumenti (modelli architettonici 3D, tavole tattili con disegni architettonici, sistema di intelligenza artificiale per riconoscere e descrivere immagini di architetture) sviluppati a partire dalle tecnologie già disponibili, ma per la prima volta combinati e impiegati all’interno di corsi universitari “tradizionali”. Il progetto sta realizzando anche dei MOOC (Massive Open Online Courses), accessibili ai non vedenti, in modo da rendere fruibili i Moduli anche a distanza e anche al di fuori dei corsi universitari.
L’obiettivo primario del progetto è portare inclusione e innovazione nella didattica universitaria, ma la sua ambizione è quella di ampliare il più possibile l’impatto, coinvolgendo la società civile, le istituzioni, le organizzazioni a sostegno dei non vedenti. Per questo, il Museo Omero sta preparando, in collaborazione con tutti gli altri partner, le In-VisiBLe Guidelines per rendere accessibili ai non vedenti le attività didattiche e culturali legate all’architettura e alle arti visive.
È infatti importante raggiungere il più ampio numero di potenziali utenti e rendere liberamente accessibili tutti gli strumenti realizzati: per questo, il progetto sta costruendo una piattaforma web (In-VisiBLe Teaching & Learning Platform), user-friendly e accessibile ai non vedenti, dove saranno disponibili i Moduli didattici inclusivi e i MOOC; uno specifico sistema di image captioning in grado di descrivere in maniera dettagliata e specifica le immagini di architetture (In-VisiBLe Image Captioning Dataset and System): i file digitali dei modelli architettonici accessibili ai non vedenti, accompagnati da linee-guida che permetteranno di seguire l’intero processo di realizzazione e declinarlo secondo le diverse esigenze e disponibilità tecnologiche degli utenti.
Lauree legate alle arti visive: accessibile anche l’agognata Architettura
Visti i risultati già raggiunti dal progetto, che si concluderà a luglio 2024, è possibile affermare che, finalmente, i corsi di istruzione superiore, in particolare ai corsi di Laurea legati alle Arti Visive, potranno essere accessibili a tutti e quindi anche ai non vedenti? Lo chiediamo alla prof.ssa Micaela Antonucci, coordinatrice di “In-VisiBLe”.
“La nostra ambizione è dimostrare che questo è possibile”, risponde la professoressa “e offrire a tutti degli strumenti e metodologie per costruire un’istruzione davvero inclusiva. Vogliamo dare un concreto contributo all’accessibilità culturale, e dare alla parola inclusione un significato tangibile”.