I Racconti del mare

L'installazione circolare: a terra a comporre un circolo la tartaruga imbalsamata e 11 pneumatici salvagenti neri su cui poggiano vecchie scarpe infangate.

ArteScienza per Comunicare l’Oceano.
Installazione “Circolare” visitabile fino all’8 settembre 2024.
Museo Tattile Statale Omero.

I racconti del mare (The Sea Tales) – ArteScienza per Comunicare l’Oceano” è il progetto promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università Politecnica delle Marche, dal Museo Tattile Statale Omero e dal Liceo Artistico E. Mannucci di Ancona. Per il progetto è stato richiesto il patrocinio dell’Ocean Decade (2021-2030) delle Nazioni Unite.

Il progetto è stato presentato mercoledì 22 maggio al Museo Omero all’interno del programma Tipicità in blu.

Il Progetto

Le situazioni attuali che vedono il mare protagonista ci raccontano purtroppo di scenari drammatici.
Gli imponenti flussi migratori via mare, che ogni anno costano la vita a centinaia di persone, e l’inquinamento dei mari, hanno assunto rilevanza mondiale e non possono più essere disattese. Raccontare queste situazioni intollerabili è il compito del progetto ed i linguaggi dell’arte e del bello ne sono lo strumento.

La finalità del progetto non è solo quella di sensibilizzare la società, ed i giovani in particolare, ma è soprattutto quella di promuovere un loro coinvolgimento concreto e attivo.

L’installazione “Circolare” vede protagonista una tartaruga marina imbalsamata ed è la prima azione concreta del progetto.

L’installazione artistica “Circolare”

L’installazione artistica “Circolare” è stata inaugurata sempre il 22 maggio nella Sala di Arte contemporanea del Museo Omero. L’opera è a cura del Prof. Nicola Farina e degli studenti e delle studentesse del Liceo Artistico E. Mannucci di Ancona.

L’installazione racconta la storia di una tartaruga appartenente alla specie protetta Caretta caretta, ritrovata senza vita nel febbraio 2023 da alcune studentesse della Laurea Magistrale di Biologia Marina sulla spiaggia del Passetto di Ancona, che hanno allertato il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente.

Da lì, grazie al supporto della Fondazione Cetacea, dell’Istituto Zooprofilattico di Forlì e della CITES Nucleo Carabinieri di Ancona, è stato possibile attivare e seguire il protocollo di recupero ed acquisizione dei permessi necessari alla detenzione dell’esemplare per scopi didattico-divulgativi.
La seconda fase ha visto poi il coinvolgimento del tassidermista Stefano Panfili, un imbalsamatore e preparatore naturalistico certificato, che ha riconsegnato al DiSVA la tartaruga in perfette condizioni.

La tartaruga marina è un animale migrante principalmente per scopi riproduttivi ed alimentari e le attività umane, come l’inquinamento, la pesca, la perdita di habitat ed i cambiamenti climatici rendono sempre più difficile la loro sopravvivenza.

La tartaruga sarà così un simbolo per raccontare storie di mare cercando di sensibilizzare il pubblico a tematiche urgenti come le grandi disuguaglianze sociali che innescano migrazioni umane drammatiche e la rapida perdita di biodiversità che vede l’uomo sia come artefice sia come vittima.

L’installazione sarà visitabile in mostra fino all’8 settembre 2024.