Lavorare stanca di Cesare Pavese per Luci del Novecento, la poesia
Pubblicato in Eventi il 30 Maggio 2006
Il quinto appuntamento con la rassegna "Luci del Novecento, la poesia", organizzata dal Museo Omero e curata dal poeta Francesco Scarabicchi, è per mercoledì 31 Maggio alle ore 18,00.
Il critico letterario Antonio Tricomi ci introdurrà ad un'altra grande opera poetica del Novecento italiano "Lavorare stanca" di Cesare Pavese.
"Se figura c'è nelle mie poesie, è la figura dello scappato di casa che ritorna con gioia al paesello, dopo averne passate d'ogni colore e tutte pittoresche, pochissima voglia di lavorare, molto godendo di semplicissime cose, sempre largo e bonario e reciso nei suoi giudizi, incapace di soffrire a fondo, contento di seguir la natura e godere una donna, ma anche contento di sentirsi solo e disimpegnato, pronto ogni mattino a ricominciare: i Mari del Sud insomma". E secondo Tricomi: "non può esserci descrizione della sostanza etica e letteraria di Lavorare stanca migliore di questa che Pavese stesso affida alle pagine del Mestiere di vivere".
"La forza e l'attualità della sua poesia discendono dalla sofferenza con cui, nella comune vicenda dell'adolescente e dell'intellettuale, entrambi incapaci di integrarsi pienamente almeno in uno dei due mondi, quello contadino e l'altro cittadino, che sembrano contrapporsi senza possibilità alcuna di mediazione e che si contendono le loro vite, ha saputo riconoscere il destino di un'intera nazione, fin dalla nascita e ancora oggi spaccata in due dalla sopravvivenza di antiche tradizioni non solo culturali e da un parallelo processo di modernizzazione male avviato, peggio proseguito".
Antonio Tricomi è nato a Catania nel 1975. Vive a Pisa. È autore del 'brogliaccio' Rimasugli di anima sporca e del saggio La biblioteca Petrolio. Costruzione di un intertesto (editi entrambi da Guaraldi nel 2001). Ha pubblicato i volumi di critica letteraria Sull'opera mancata di Pasolini. Un autore irrisolto e il suo laboratorio (Carocci, 2005), Pasolini: gesto e maniera (Rubbettino, 2005) e, di recente, la raccolta di poesie la polvere (Stamperia dell'Arancio, 2006).