Il racconto di Farroni da parte di Aldo Grassini.
L’inizio della gestione del Museo Omero quale istituzione statale è stato curato sotto la Presidenza di Roberto Farroni dal 2002 fino al 2011.
Farroni (1953-2011) era una persona disabile, costretta a vivere su una carrozzina, da quando aveva 15 anni, a causa di un tuffo in mare, mal calcolato. Nonostante ciò egli era riuscito ugualmente a costruirsi un’esistenza attivissima e sempre presente nella vita culturale della sua città, Ancona.
Gestiva una galleria d’arte e non mancava di offrire un prezioso contributo al dibattito politico con una costante attenzione ai risvolti sociali. Con questo spirito ha ricoperto anche il ruolo di consigliere comunale nel Comune di Ancona dal 1997 al 2001.
Appassionato d’arte, nella gestione del Museo Omero, Farroni ha portato la sua competenza in campo artistico e una certa managerialità che ha saputo ben conciliare con le rigide regole della pubblica amministrazione.
Farroni possedeva una personalità ricca, aperta al nuovo e innamorata delle più belle tradizioni; una personalità travolgente, capace di coinvolgere nel suo entusiasmo anche gli interlocutori timidi ed esitanti.
La gestione delle relazioni umane e le capacità organizzative hanno permesso a Farroni di associare i primi passi della nuova gestione del Museo alla creazione di una fitta rete di relazioni e di collaborazioni individuali e istituzionali che hanno rappresentato il solido fondamento di un rapido sviluppo. La sua capacità di individuare le qualità tecniche e caratteriali dei collaboratori gli ha consentito di mettere in piedi lo zoccolo duro del personale che ha ben presto costituito una base operativa competente e motivata. Roberto Farroni ha saputo trasmettere l’esperienza sua, ma anche raccogliere quelle degli altri, creando un gruppo di lavoro coeso e partecipe.
La sua immatura scomparsa non ha disperso ciò che egli aveva saputo costruire tra molte difficoltà e con tanta allegria. Usando saggiamente il salto di qualità promosso dal finanziamento statale, il Museo Omero nel breve volgere di nove anni (tra il 2002 e il 2011) ha realizzato un nuovo allestimento, proposto alcune grandi mostre di interesse nazionale, aperto la strada ad uscite in Paesi stranieri, iniziato un’intensa attività nella formazione, presentato iniziative destinate ad un vasto pubblico, quadruplicato il numero dei visitatori.