Barbara Leporini, Istituto di Scienze e Tecnologia dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISTI – CNR, Pisa)
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Come accade ormai per molteplici attività quotidiane, anche in ambito museale, e più in generale in caso di accesso alla cultura, le tecnologie sono ampiamente utilizzate in supporto alla visita e per approfondimento dei contenuti. Siti Web, app, audioguide, e molto altro sono sempre più disponibili sul mercato per consentire al visitatore di potersi preparare in vista di una visita ad un sito di cultura o un museo, approfondire dei contenuti durante e dopo la visita, e così via. Quanto però di tutto questo è realmente accessibile ha chi ha difficoltà di vista? Lo stesso dicasi soprattutto di tutti quei supporti tecnologici e digitali che sono in particolar modo disponibili per la persona che visita un museo in autonomia. Tante sono le possibilità che sono offerte ai visitatori tali da far pensare che sicuramente qualcosa vi sia, tanto più che spesso si legge (o ci viene riferito) che presentano caratteristiche di accessibilità. Vediamo un po’ meglio nel dettaglio fino a che punto la tecnologia può essere sfruttata per supportare il visitatore con disabilità visiva.
Strumenti utili
In preparazione e per l’approfondimento post visita, siti Web e app offrono molti contenuti, dei quali per la maggior parte sono basati su immagini, o comunque video poco fruibili, in quanto sono insufficienti o con brevi descrizioni, o addirittura privi di contenuti alternativi. Per non parlare poi delle cosiddette visite virtuali, che, allo stato dell’arte, difficilmente sono praticabili per le persone con disabilità visiva.
Un interessante strumento che potrebbe essere utile come supporto alla visita, ma non solo, è un modello 3D interattivo. Si tratta di una riproduzione tridimensionale realizzata con una stampante 3D, arricchita di contenuti audio attivabili dall’utente in base alle proprie preferenze. I monumenti tattili vengono dotati di informazioni aggiuntive di vario tipo e per differenti livelli di approfondimento. In un prototipo di Piazza dei miracoli realizzato a Pisa dal CNR e dall’Università, per ogni monumento sono state previste tre tipologie di informazioni audio (storiche, architetturali e pratiche), attivabili tramite pulsanti aventi differenti forme ben riconoscibili al tatto. In questo modo, il visitatore può percepire una panoramica del sito culturale, con specifici approfondimenti, scegliendo quelli di proprio interesse, e dedicandovi il tempo desiderato. Un tale modello, che può riprodurre non solo la parte esterna dei monumenti, ma anche la parte interna, la struttura plantare, così come dettagli in scala maggiore, può essere molto utile anche per scopi didattici.
Strumenti poco efficaci: le audioguide
La parte sicuramente più critica di completa inaccessibilità, o quasi, riguarda i supporti tecnologici che sempre più vengono proposti e resi disponibili al visitatore, quando si intende fare in autonomia una visita museale o culturale. Ci si riferisce in questo caso più comunemente alle cosiddette audioguide. Molto difficilmente queste risultano fruibili per chi non vede, e comunque in alcun modo offrono il supporto che dovrebbero per tale categoria di utenza. Si passa dalle note audioguide di base, costituite da tastierini numerici la cui accessibilità è spesso dichiarata dalla presenza del tasto ‘5’ tattilmente marcato, ma che poi effettivamente sono inutilizzabili in autonomia in quanto è richiesto di leggere il numero dell’opera per la quale si intende ascoltare la descrizione, fino ad arrivare a quelle più avanzate, basate non solo sull’audio ma anche su immagini e video, completamente inaccessibili a chi non vede.
Molte audioguide di ultima generazione riproducono contenuti in base alla lettura di codici QR, tag RFID ed etichette speciali. Anche in questo caso, per quanto le stesse siano di dimensioni molto ridotte, e siano accattivanti per l’utente, rischiano di essere inutilizzabili da chi non vede, sebbene, anche dai video dimostrativi, appaiano molto semplici da utilizzare. E’ fondamentale chiedersi se ogni singola azione che viene richiesta al visitatore possa essere eseguita anche senza la vista.
Va detto che le numerose audioguide, più o meno avanzate, più o meno innovative, non sono progettate per dare specifici supporti a chi non vede, come la possibilità di dare informazioni contestualizzate senza richiedere azioni al visitatore, oppure utili per far orientare ed avvicinare l’utente all’opera desiderata, fornendo quindi descrizioni precise, mirate e circostanziate per chi non ha la possibilità di percepire tramite la vista anche particolari e dettagli.
Le audio guide intelligenti
Oggi le tecnologie per supportare tutto questo esistono, si tratta solo di saperle progettare e combinare, in modo da offrire anche servizi contestualizzati e mirati. La ricerca sta proponendo vari prototipi in questa direzione, come la possibilità di supportare il visitatore con guide per il proprio smartphone, e basate su tecnologie per la localizzazione dell’utente. Molte di queste sono, purtroppo, impraticabili, costose, o non per tutti, rischiando di offrire sul mercato soluzioni poco realistiche e tali da essere per utenti specifici. Molti sono comunque i prototipi che vengono progettati e testati da gruppi di ricerca, start-up e società. Anche il CNR di Pisa (l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione), anche in collaborazione con la società A4 Smart di Venezia, e anche sulla base di precedenti esperienze specifiche maturate nel settore e in ambito tecnologico, lavora sul tema, con la finalità della messa a punto di audioguide per tutti e in grado di supportare in modo specifico, tramite la localizzazione, anche chi ha difficoltà visive.
Le cosiddette audioguide intelligenti, sebbene mai potranno (fortunatamente) sostituire in tutto e per tutto gli operatori professionisti, possono divenire un utile supporto per una visita museale o culturale in autonomia, purché le stesse siano ben progettate e realmente accessibili a tutti.