Andrea Socrati, responsabile Progetti Speciali del Museo Tattile Statale Omero
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21 Gennaio 2019. Le ampie sale del più prestigioso museo libanese, il National Museum di Beirut, si animano con la presenza di un numeroso gruppo di persone. Sono persone non vedenti con i loro accompagnatori, che si apprestano per la prima volta a vivere un’esperienza che rimarrà indimenticabile ma che soprattutto potrà essere ripetuta nel tempo. Finalmente possono provare l’emozione di vedere, attraverso le loro mani, i favolosi capolavori custoditi nel museo. La voce della guida cattura la loro attenzione. Ecco le prime opere da accarezzare e si alzano le voci di meraviglia e di stupore. Sono gli originalissimi sarcofagi in pietra antropomorfi del quarto secolo a.C., quindi una nave fenicia ben rappresentata in bassorilievo su un sarcofago in pietra ed ora le fantastiche statue votive in bronzo, la statua di Afrodite in marmo… E’ la volta del prestigioso sarcofago di Achille in marmo di Tiro, del II secolo d.C., che racconta la storia dell’eroe greco attraverso meravigliosi altorilievi che rivelano i loro segreti alle mani dei fruitori. Le immagini prendono forma nella mente, l’immaginazione si ravviva e si animano i sentimenti. E quando le opere non si possono toccare, come nel caso del grande mosaico romano rappresentante un pastore e diversi animali, si ricorre ad una traduzione a rilievo sapientemente elaborata e predisposta. Le parole della guida aiutano la decodificazione e lentamente il mosaico prende forma.
Il Museo Omero partecipa con soddisfazione a questo straordinario evento che rappresenta il primo grande risultato di un progetto elaborato insieme all’Associazione Red Oak di Beirut e che ha portato per la prima volta il tema dell’accessibilità all’arte e ai beni culturali nel Paese dei cedri. Il progetto ha visto la collaborazione del Ministero della Cultura Libanese e dei principali musei. Oltre al National Museum, hanno aderito il Sursok Museum e il Macam, Museo di scultura moderna e contemporanea. Fondamentale, inoltre, il sostegno dell’Istituto di Cultura Italiana di Beirut, che ha accolto con grande interesse il progetto. Quest’ultimo ha visto gli operatori del Museo Omero recarsi in Libano per sopralluoghi nei musei finalizzati ad elaborare strategie utili a favorire l’accessibilità delle persone con disabilità visiva, a predisporre strumenti e ausili come traduzioni in rilievo di dipinti e mosaici, a formare gli operatori dei musei e lo staff dell’Associazione Red Oak affinché possa poi operare attivamente. Sono state naturalmente coinvolte le scuole e gli istituti per non vedenti libanesi per condividere insieme le azioni e sperimentare visite guidate e attività didattiche.
Attualmente, l’impegno è quello di consolidare le iniziative di accessibilità intraprese e di diffondere la cultura dell’accoglienza e dell’alterità. Sono previsti particolari percorsi didattici che intendono coinvolgere le scuole per far crescere nei giovani studenti la consapevolezza delle questioni legate all’inclusione e all’integrazione e che mirano anche a scoprire il tatto come un senso importante per vivere nuove e più ricche emozioni estetiche. Anche il mondo dell’arte sarà chiamato in causa, prevedendo il coinvolgimento di artisti locali nella realizzazione di opere tattili e libri multisensoriali da esporre in occasione della Fiera dell’Arte Contemporanea di Beirut ove potranno essere proposti laboratori sui libri tattili e fruizioni di opere al buio.